La valutazione dei dirigenti scolastici sembra entrata su binari che non prevedono “curve di ritorno”. L’ostacolo forse più impervio il format ideato e costruito da Damiano Previtali sembra averlo superato traversando indenne da Stefania Giannini a Valeria Fedeli.
I sindacati ci hanno provato a fermare il treno della valutazione: la Cgil ha mandato in giro l’ottimo Gianni Carlini a spiegare che tutto l’impianto su cui nasce questa valutazione è sbagliato, Anp ha preso spunto dall’intesa sulla mobilità dei docenti per cercare di fermare la valutazione dei dirigenti con l’inattesa teoria che se si smontano parti della legge 107/2015 non si possono valutare i dirigenti scolastici, anche se questo è previsto da norme nate nel 2001.
Metafora per una riforma
Metafora per una riforma
di Nicola Puttilli
Si percepiva chiaramente una linea di continuità (dopo lunghi anni inutilmente trascorsi tra grembiulini, cacciaviti e amenità varie) tra la prima idea di autonomia delineata dall’allora ministro Luigi Berlinguer e la riforma renziana sfociata nella cosiddetta “buona scuola”. Ne erano tratti comuni alcune misure molto concrete che trovavano nella seconda la realizzazione e lo sviluppo di precisi elementi già presenti nella prima. Continue reading