Agosto 18

Fine di un’estate al suono del PNRR

IMG_20230719_062347Fine di un’estate al suono del PNRR
di Bruno Lorenzo Castrovinci

La luce del rosso di un tramonto ci annuncia inesorabilmente che il tempo delle vacanze volge ormai alla fine, come ogni estate del resto, varcata la boa del Ferragosto, piano piano si ritorna tutti alla vita ordinaria.
Per noi donne e uomini di scuola, è tempo di ripresa, certo le lezioni per gli alunni inizieranno a metà settembre, ma per il personale scolastico docenti e ATA è tempo di incontri, riunioni, collegi, per alcuni inizia inoltre una vita nuova a seguito dell’assegnazione di un nuovo ruolo, di un trasferimento, di un’utilizzazione o di un’assegnazione provvisoria.
Se il personale docente ha potuto vivere un lungo tempo di vacanza estiva, dedicandosi agli hobby più disparati, per i dirigenti, i DSGA e i loro collaboratori, è stato tempo di lavoro per preparare con meticolosità l’avvio del nuovo anno scolastico.
Nel silenzio dei corridoi e delle aule, negli androni vuoti, senza gli alunni, nel centro ristoro chiuso per ferie, si progetta, si coordina, si prepara e soprattutto si corre per adempiere alle scadenze del PNRR e dei progetti a valere sui fondi strutturali FSE e FESR 2014-20, e per liquidare i compensi spettanti a un middle management sempre più stanco e sovraccarico di lavoro.
La scuola cambia pelle da settembre, questo accade per ogni nuovo inizio, ma quest’anno si colora delle aspettative determinate dalle progettualità per la realizzazione dei nuovi ambienti di apprendimento e dei nuovi laboratori, con attrezzature che invaderanno in autunno le istituzioni scolastiche, le quali dovranno pensare a dove depositare temporaneamente tutti gli scatoloni e pacchetti vari e poi al montaggio e messa in esercizio degli stessi, tutto in piena attività didattica con le aule e i laboratori occupate dagli alunni per l’ordinario svolgimento delle attività didattiche.
Ma questo nuovo anno è anche quello di contrasto ai divari, con le progettualità destinate agli alunni fragili, con le attività di orientamento e tutoraggio tutto per una scuola nuova, diversa, forse, ma chissà, in fondo ogni riforma o trasformazione ha sempre avuto da noi vita breve, in quanto per inerzia ad ogni azione di cambiamento corrispondono sempre le più disparate azioni per ripristinare lo stato precedente.
Tentativi e tentativi di riforme, movimenti di avanguardia, scuole DADA, tutto all’insegna del nuovo, ma che in realtà oggi è per certi versi già vecchio in alcuni contesti che lo hanno vissuto ma ahimè abbandonato.
Se il PNRR detta il passo delle nuove scadenze e adempimenti, con attività negoziali alle prese con il nuovo codice degli appalti e le nuove verifiche sugli operatori economici, il ridimensionamento e la razionalizzazione delle istituzioni scolastiche preannunciano scenari nuovi, per alcuni nebulosi e tragici, per altri pieni di opportunità.
Certo, l’idea dei poli mette ordine, promette di aiutare gli studenti nella scelta del loro percorso di studi, ma se da un lato si promuove un’identità forte delle istituzioni scolastiche di secondo grado, dall’altro i criteri per l’assegnazione delle fasce di complessità premiano le scuole che agglomerano in un unico istituto licei, professionali e tecnici, non tenendo conto delle difficoltà della popolazione scolastica numerosa e delle dimensione dei plessi, a volte solo uno, ma cosi grande che per girarlo tutto non basta una giornata intera.
Risorse tante, quindi, ma in qualche modo tutta questa attrezzatura dovrà essere utilizzata dal personale docente e ATA, occorre quindi una formazione mirata certo, ma di che tipo?
La pandemia ha aperto le porte alla diffusione della formazione a distanza, ma in questo caso risulta assolutamente inadatta essendo l’apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie legato più ad aspetti pratici che teorici, con la necessità di attività laboratoriali dedicate e personalizzate per ogni singola istituzione scolastica in funzione dei nuovi strumenti di lavoro acquistati.
Ben vengano allora i corsi residenziali, quelli realizzati presso strutture ricettive, che consentono ai partecipanti di tessere relazioni, di vivere l’apprendimento oltre il tempo formalmente dedicato alle lezioni, di scambiarsi delle buone pratiche e di chiedere approfondimenti anche durante un semplice aperitivo o seduti a tavola aspettando la cena, in comune con i formatori.
Ambienti di apprendimento nuovi, quindi, ci attendono all’orizzonte di questo nuovo anno che sta arrivando, ma anche nuovi laboratori, nuovi arredi, per alcune scuole sufficienti a rinnovarsi e innovarsi per altre, soprattutto per gli istituti tecnici e professionali che non usufruiscono delle donazioni liberali delle imprese, assolutamente no.
Questo determina un incremento dei divari territoriali a discapito degli intenti di garantire a tutti i cittadini italiani le stesse opportunità formative e la stessa qualità della vita.
I nuovi spazi laboratoriali realizzati e le nuove attrezzature necessitano inoltre di nuove risorse professionali per garantirne il funzionamento e la manutenzione ordinaria, oltre ad un’adeguata assistenza durante lo svolgimento delle attività didattiche.
Sono necessari a breve nuovi assistenti tecnici, con adeguate competenze informatiche e metodologiche e perché non istituire una nuova figura che sia competente in innovazione didattica, in realtà immersiva, in metaverso, in nuovi linguaggi di comunicazione, si darebbe l’opportunità a tanti giovani nativi digitali di mettersi in gioco in un grande processo di rinnovamento generale della scuola Italiana.
La scuola si rinnova quindi, ma mentre nuovi e insufficienti arredi si preparano a dare un tocco di nuovo, edifici fatiscenti continuano a non essere oggetto di adeguati interventi strutturali e di manutenzione ordinaria e straordinaria. Occorre quindi un piano straordinario per l’edilizia scolastica che parta dai progetti, in quanto senza di quelli, nonostante le risorse a disposizione, non è possibile cantierare nulla.
Ben vengano quindi gli affidamenti d’incarico ai professionisti esterni all’amministrazione, per sopperire dove le risorse umane interne sono insufficienti, dotando ogni scuola di un progetto esecutivo immediatamente cantierabile e determinando a priori i criteri di priorità per l’assegnazione delle risorse.
In questo rinnovamento anche gli arredi vanno integrati in quanto i vincoli imposti nelle progettualità del PNRR non consentiranno a nessuna scuola di poter sostituire i vetusti e datati mobili esistenti.
Middle management, bella parola, sulla quale Angelo Paletta ha scritto e riscritto, ma che non trova nei tavoli contrattuali una definizione chiara, come se il funzionamento delle organizzazioni scolastiche fosse sconosciuto. Il sistema di reclutamento volontario e incentivazione dal FIS oggi non funziona più, servono figure formate, motivate, che rientrino in una progressione di carriera vera, che tenga conto del naturale maturare delle competenze richieste per la governance scolastica di oggi.
Ben venga quindi un nuovo ruolo al quale si acceda per concorso, con un nuovo inquadramento stipendiale e propedeutico per i successivi concorsi di Dirigente Scolastico e Tecnico.
Dirigenti Scolastici sempre più soli, alle prese con gli adempimenti amministrativi ordinari, le scadenze del PNRR e le nuove figure di orientatore e tutor, in un anno, quello ormai alle porte, di transizione e cambiamento, di una scuola che nonostante i buoni intenti, le lodevoli iniziative, le ingenti risorse, non cambia mai.


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Posted 18 Agosto 2023 by admin in category articoli